OSCAR PIOVOSI
BIOGRAFIA
Oscar Piovosi nasce il 7 novembre 1944 a San Polo d’Enza (Re). Apprendista in uno studio fotografico, acquisisce il gusto e il piacere dell’immagine. Dal 1960 al 1975 lavora creta e gessi in un laboratorio di ceramica artistica. Autodidatta, inizia a dipingere nel 1974 trovando la sua espressione ideale nella figura umana. Partecipa a concorsi e mostre fino al 1982, anno in cui intraprende una nuova attività professionale che lo porta a viaggiare, costringendolo ad interrompere la sua ricerca in ambito artistico. Riprende a dipingere nel 2007. Nel 2009 tiene la prima personale proprio a San Polo d’Enza (Re), nella Torre dell’Orologio, iniziando ad esporre i nuovi lavori. Prende parte a mostre personali e collettive. Le sue ultime ricerche sono racchiuse in quattro serie tra loro in dialogo: “ViaggiaMente”, “Up”, “Phone and…” e “Ground”. La sua produzione comprende anche il ciclo “Informale”, in cui l’autore si è temporaneamente allontanato dall’ambito figurativo liberando il gesto.
Vive e lavora a Reggio Emilia
BIOGRAPHY
While he was a trainee in a photography studio he acquired the taste and pleasure of images. He worked with clay and gypsum from 1960 to 1975 in an artistic ceramics lab. As a self-taught painter, he started his first paintings in 1974, finding his ideal expression in the human figure. He took part in exhibitions and contests until 1982. By then he had to travel often for his new professional activity, so he put aside his artistic research. He picked up his painting in 2007. In 2009 he held his first solo exhibit. Inspired and motivated by his friend and artist Andrea Acerbi, he displays his new paintings.
As a result of his research he produces five compositions, three of which are interrelated “ViaggiaMente” ,“Up”, “Phone and…” end “Ground”. The fifth, “Informale”, is a journey in which the artist abandons his hand and temporarily gives up on the figure, exploring freedom of gesture.
He lives and works in Reggio Emilia
TESTO CRITICO
Oscar Piovosi – “Ground” IT
Nell’ultimo ciclo pittorico “Ground” Oscar Piovosi racconta la vita e il lavoro degli artisti di strada, i cosiddetti madonnari, che ritrae intenti nella realizzazione delle proprie creazioni.
L’artista continua quel viaggio nella quotidianità che è il filo conduttore della sua intera produzione. “Ground” significa terra, suolo, pavimento, e si contrappone alla serie precedente “Up” in cui ritrae gente comune che guarda in alto, che indica il cielo. Due termini opposti, ma proprio per questo legati da una continuità di significato. (…) L’attenzione in questa serie si concentra su un luogo, la strada. È nel luogo che si inseriscono i personaggi, intenti nel loro lavoro e quasi estraniati da ciò che li circonda. Una continuità cromatica lega il soggetto in primo piano e lo sfondo, la città che osserva silenziosa senza disturbare, o che va avanti nella sua frenesia quotidiana. Una dimensione quasi metafisica si percepisce nelle sfumature azzurre e violacee, interrotte da dettagli in tonalità più decise e calde, come il rosso o il giallo che rimandano alla realtà. Un segno scuro e continuo contorna le figure, dà forza all’immagine e lascia cadere l’attenzione sul soggetto: sempre a testa bassa l’artista di strada non mostra il suo volto ma la sua anima.
Con la solita curiosità ed attenzione Oscar Piovosi porta avanti il tema del viaggio in noi stessi, fissando sulla tela istanti insoliti della nostra esistenza. Realizza opere dinamiche e fresche, entrando con semplicità ed umiltà nella personalità del personaggio che raffigura, andando a cercare la sua essenza, raccontandolo in maniera figurativamente oggettiva ma con una personale e coinvolgente emotività.
Roberta Filippi
Oscar Piovosi – “Ground”
In the last painting “Ground” , Oscar Piovosi tells the life and work of street artists, the so-called madonnars, who portray their intentions in the realization of their creations.
The artist continues that journey in everyday life which is the guiding principle of his entire production. “Ground” means earth, soil, floor, and contrasts with the previous “Up” series, where he portrays common people looking up, pointing to the sky. Two opposite terms, but precisely because of this, they are linked by a continuity of meaning. (…) The focus in this series focuses on a place, the road. It is the place where the characters enter, intent on their work and almost estranged from what surrounds them. A chromatic continuity binds the subject in the foreground and the background. The city that observes silently without disturbing, or that goes on in its daily frenzy. An almost metaphysical dimension is perceived in blue and purple shades, interrupted by details in more decisive and warm shades, such as red or yellow that refer to reality. A dark and continuous sign contorts the figures, giving strength to the image and allowing the focus to be on the subject: With his or her head down, the street artist does not show his face but his soul.
With the usual curiosity and attention, Oscar Piovosi raises the theme of the journey into ourselves, staring at the unusual instant of our existence. He creates dynamic and fresh works, entering with simplicity and humility in the personality of the character he depicts, going to look for his essence, telling it in a figuratively objective way but with a personal and engaging emotion.
Roberta Filippi
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