‘PIERO GIANUZZI. IL GIOCO DELLE PARTI’ – SALA DELLE COLONNE CASTELLO REALE DEL VALENTINO – TORINO – DAL 12 AL 21 SETTEMBRE 2019
SALA DELLE COLONNE – CASTELLO REALE DEL VALENTINO DI TORINO
COMUNICATO STAMPA
“PIERO GIANUZZI. IL GIOCO DELLE PARTI” – DAL 12 AL 21 SETTEMBRE 2019
INAUGURAZIONE: GIOVEDI’ 12 SETTEMBRE 2019, DALLE ORE 18.00
Dopo la storica mostra al Museo MIIT di Torino, che ne ha celebrato il ventennale dalla scomparsa, prosegue il lavoro di valorizzazione dell’opera di Piero Gianuzzi con la mostra “Piero Gianuzzi. Il Gioco delle Parti“, dal 12 al 21 settembre 2019, nella Sala delle Colonne del Castello Reale del Valentino, a Torino. La mostra, in partnership con il Museo MIIT e la rivista internazionale Italia Arte, presenta una selezione delle opere di Piero Gianuzzi (Torino 1937 – Alpignano 1996) in un’antologica che si sviluppa in un percorso attraverso le diverse stagioni del ‘900, in maniera coerente con un linguaggio sempre personale e dall’originale visionarietà. L’esposizione traccia un affresco della creatività di Gianuzzi, prendendo in esame una serie di lavori che contribuiscono a formare, unitamente alla variegata produzione dell’artista che fu sempre affascinato dall’indagine sull’Essere, una personalità complessa e profondamente ancorata ad una attenta e sincera rappresentazione dell’esistenza. Un’interpretazione del mondo, della vita e dell’Uomo che Piero Gianuzzi ci restituisce nei ‘frammenti’ di memoria, ironicamente definiti dall’artista ‘affreschi’, quasi a sottolineare quanto l’arte riesca a rendere immortale ed eterno l’attimo dell’ispirazione e della creazione. Dal titolo della mostra, si comprende come ‘il gioco delle parti’, oltre a rappresentare l’essenza della filosofia di questa serie di dipinti, sia anche specchio della personalità complessa e articolata dell’autore, sempre alla ricerca di una risposta ai quesiti fondanti della nostra esistenza, ma con ironia, leggerezza, intensità di spirito e di osservazione. Questa viene infatti intesa come incessante evoluzione dell’uomo, sfida aperta al cambiamento, all’innovazione, alla ricerca non soltanto in campo artistico, ma anche, più profondamente e simbolicamente, nella sfera personale e profonda dell’anima di ognuno. Nel gioco delle parti di Piero Gianuzzi si alternano personaggi, volti, momenti dell’esistenza quotidiana, che assurgono ad iconici stati d’animo, personali quanto universali sentimenti. Piero Gianuzzi coglie l’essenza dei suoi personaggi, raffigurandoli spesso incorniciati da uno spazio definito e circoscritto, quadro nel quadro, alla maniera fiamminga, esaltando così il ruolo della scenografia e dell’ambiente circostante, quello dell’osservatore e del protagonista, complementari e in stretto dialogo reciproco di sentimenti ed emozioni. Anche ottimo incisore, Gianuzzi esalta nel tratto continuo la definizione delle prospettive, i diversi piani compositivi, l’armonica consonanza dei toni e dei colori in una suggestiva, silente ed onirica metafora della vita. E’ il caso del personaggi vestiti con abiti talari, ritmati nelle quinte teatrali di un ambiente, quasi pirandelliana citazione, che dell’uomo restituisce diverse concezioni, da quella sacrale e spirituale, a quella terrena e laica, in una continua, simbolica lotta tra bene e male. I grandi Soli rossi, le sagome abbozzate e nette di gabbiani in volo, il mare e gli orizzonti abitati da personaggi anonimi, quindi universali, da navi e barche lontane ci raccontano di un artista sempre pronto alla scoperta, moderno Ulisse alla ricerca di se stesso e dell’Altro, dell’inconoscibile e dell’ignoto dell’anima del mondo. Il desiderio di libertà, la continua sperimentazione su materiali e con tecniche diverse trovano in Gianuzzi una raffinata scuola di pensiero, che spazia dalla metafisica al simbolismo, rendendo l’immagine elemento riconoscibile e riconducibile a un’idea, a una realtà. L’istante effimero della verità e del sogno, così vicini e inscindibili nell’arte di Gianuzzi, diventano elemento fondante di un alfabeto pittorico nuovo, in cui la solitudine si fonde con la speranza, scardinando il pessimismo tradizionale di gran parte della pittura del Novecento, per assurgere, invece, a nuovo strumento di bellezza. Nel teatro della vita i protagonisti delle opere di Gianuzzi inseguono l’inconscio, tentano di decifrarne gli alfabeti più nascosti e profondi, dall’infanzia alla vecchiaia per giungere, infine, alla conoscenza della terrena fragilità umana, di quella ‘realtà immaginata’ che per tutta la vita ha affascinato l’uomo e l’artista.
BIOGRAFIA.
Piero Gianuzzi (Torino 1937 – Alpignano 1996) affronta le prime esperienze pittoriche fin dalla più giovane età. Frequenta gli studi dei grandi pittori del momento e ne assimila gli insegnamenti, maturando al tempo stesso una propria tecnica pittorica, di cui è indiscusso caposcuola. Su un sottile foglio di zinco (2 decimi di millimetro), Gianuzzi incide un solco con tratto rapido e continuo seguendo le indicazioni del disegno preparato in precedenza. Il bulino non deve mai fermarsi, non concedere pause, che disturberebbero la continuità del segno. Il pennello poi, completa cromaticamente, con effetti visivi stupefacenti, l’opera artistica. Il progresso tecnico è tumultuoso e trova l’ideale legame con l’intuizione artistica che è geniale. Nel 1971, dopo un normale iter pittorico, inizia a dipingere per tematiche, sviscerando soggetti di volta in volta a carattere biografico, sociale, filosofico o “semplicemente” estetico. Anche la natura infatti è per lui oggetto di studio e osservazione specie in alcune sue espressioni a lui particolarmente congeniali. Le tematiche principali da lui sviluppate sono relative all’Umanità. Immagini allo specchio, La vita e la morte di un commesso viaggiatore, Il cavallo, I girasoli, i Collage, I gabbiani, Vita e morte di un venditore di quadri, Frammenti e affreschi. L’ultima fatica dell’artista è rappresentata da quattro tematiche sviluppate in 150 opere che si concatenano in un’unica grande espressione di grande forza emotiva e validità concettuale: “Il gioco delle parti”, “rappresentazione dell’umana commedia”, come sottolinea l’artista, che comprende: Metafisica e simbolismo, I Musei, Teatro – spettatori e palcoscenico, Il possibile dell’impossibile.
Molte le recensioni su giornali, quotidiani, riviste di settore, e i servizi Rai e radiotelevisivi. Le sue opere si trovano in collezioni sia pubbliche che private in Italia e all’estero.
DATI DELLA MOSTRA:
PIERO GIANUZZI – IL GIOCO DELLE PARTI
Date:
Inaugurazione giovedì 12 settembre ore 18.00
Cocktail RSVP
12-21 settembre 2019
Sede:
Castello del Valentino – Sala delle Colonne, Viale Mattioli, 39 – 10125 Torino
Orari:
lun/ven 10.00/12.00 – 16.00/19.00
sab 10.00/12.00 – 16.00/18.00
Info: info@archiviopierogianuzzi.it – https://www.archiviopierogianuzzi.it/ – Ingresso Libero
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