‘FIMAC. FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL MEDITERRANEO DI ARTE CONTEMPORANEA’
CASTELLO RUFFO DI SCILLA – 2-17 AGOSTO 2021

LA MIGLIORE ARTE CONTEMPORANEA ITALIANA E INTERNAZIONALE NEI ‘LUOGHI DEL CUORE’ DEL FAI
E IN CONTEMPORANEA A SCILLA JAZZ FESTIVAL 2021 – SCILLA BLUES FESTIVAL E SCILLA CINEMA FESTIVAL
Italia Arte, Museo MIIT, Associazione Culturale Galleria Folco, in collaborazione e con il Patrocinio di Istituzioni pubbliche e private organizzano e curano in collaborazione con l’Associazione Be-Art di Francesco Barillà, il Scilla Jazz Festival e la Città di Scilla l’esposizione internazionale “FIMAC ‘21 Festival Internazionale del Mediterraneo di arte contemporanea”.
La rassegna rappresenta quindi un appuntamento importante e istituzionale per la valorizzazione dell’arte contemporanea in un contesto storico, artistico, archeologico, culturale e sociale importante come il Bacino del Mediterraneo.
Come luogo simbolo di tale contesto è stata scelta, per l’edizione 2021, la Calabria e il Castello Ruffo di Scilla, CHE FA PARTE DEI LUOGHI DEL CUORE FAI Fondo per l’Ambiente Italiano e sbocco naturale sul mare di altre numerose regioni italiane che hanno da sempre dialogato con essa dal punto di vista culturale, sociale, storico, ma anche, in ogni tempo e ancora oggi, luogo di contatto, di passaggio e di partenza verso terre più o meno lontane del Mediterraneo.
La mostra va ad arricchire la già straordinaria rassegna di musica Jazz presente in città, il Scilla Jazz Festival, curato dall’Associazione Be-Art con la collaborazione di importanti enti pubblici e privati e divenuto in breve tempo evento internazionale di rilievo assoluto, grazie alla partecipazione di musicisti prestigiosi provenienti dall’Italia e dall’estero.
LA VOCAZIONE INTERNAZIONALE DEL PROGETTO
Italia Arte, Museo MIIT e Associazione Culturale Galleria Folco da oltre trent’anni operano in sinergia per la valorizzazione dell’arte moderna e contemporanea italiana e internazionale, nell’ottica di progetti che vedono coinvolti spazi espositivi istituzionali, come musei e fondazioni, centri per l’arte contemporanea, università, biblioteche, scuole, accademie, gallerie pubbliche e private, Istituti italiani di cultura nel mondo, ambasciate, consolati italiani e stranieri.
Attraverso la pubblicazione della rivista bilingue “Italia Arte”, scambi internazionali di artisti provenienti da molti Paesi stranieri, collaborazioni tra curatori di musei e fondazioni, il nostro gruppo, che si avvale di giornalisti, storici dell’arte, comunicatori, esperti di marketing, cura, organizza e promuove attraverso i principali media la realtà di un’arte internazionale a 360 gradi, dalla pittura al design, dalla fotografia alla scultura, dalla videoarte alla computer art.
GLI OBIETTIVI DELLA MOSTRA.
L’obiettivo fondamentale della mostra è effettuare UNA SELEZIONE ACCURATA e di fornire UNA VISIBILITA’ INTERNAZIONALE A TUTTI GLI ARTISTI PARTECIPANTI PRESSO MUSEI, FONDAZIONI, GALLERIE, ACCADEMIE, ENTI CULTURALI PUBBLICI E PRIVATI, ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA, CONSOLATI E AMBASCIATE ITALIANE NEL MONDO, con cui Italia Arte collabora da tempo. Verrà infatti operata una rigorosa selezione di qualità dalla Redazione di “Italia Arte”, composta da storici e critici d’arte, giornalisti, editori, professionisti del mondo legale, economico, finanziario, dalle gallerie coinvolte e partners del progetto, per conoscere e valorizzare l’opera dei migliori autori. La mostra permetterà alle Istituzioni suddette (punti di distribuzione mirati, presso cui è veicolato il mensile “Italia Arte”) di conoscere e valutare le opere esposte e, successivamente, richiedere eventualmente ad “Italia Arte” mostre degli autori i cui lavori potranno essere esposti nelle loro sedi prestigiose.
IL CASTELLO, IL BORGO DI CHIANALEA FAMOSI NEL MONDO E IL “SCILLA JAZZ FESTIVAL”
“Scilla Jazz Festival” è un evento culturale di musica jazz, immerso nel fascino storico del castello Ruffo di Scilla, RC, che promuove la cultura come chiave di rinascita per il sud Italia in collaborazione e in sinergia con tutte le altre arti. Il progetto realizza un’offerta culturale alternativa nel contesto locale che guarda con attenzione il mondo del jazz contemporaneo e la diretta contaminazione artistica su un canale di convergenza (letteratura, musica, pittura, fotografia, ambiente/territorio). L’obiettivo è quello di portare avanti iniziative culturali che siano un volano di sviluppo per il territorio creando sinergie con tutti i soggetti sani del territorio locale, nazionale ed internazionale. SJF mira alla crescita dei giovani emergenti della musica jazz dando grande spazio nel programma alle loro performance, favorendo l’incontro con i grandi maestri del Jazz. “Scilla jazz festival punta ad unire in ambito culturale e creare momenti di alto contenuto artistico”. Questo, tra i principali obiettivi dell’associazione culturale Be-Art ideatrice e promotrice di SJF (fondata da un gruppo di giovani calabresi). Il festival è stato sostenuto dal Comune di Scilla che lo ha inserito nella programmazione estiva. Calabria – Costa Viola – Mediterraneo – Scilla, località cantata e celebrata da poeti e scrittori greci e la magia del Castello Ruffo 483 a.C. che domina lo Stretto di Messina e custodisce storie millenarie, fungono da gran salone della musica Jazz. Una contaminazione di storia, mito, leggenda e note musicali, in cui si mescolano artisti da ogni parte del mondo; in un’atmosfera magica. Scilla Jazz Festival ha permesso di valorizzare il castello, portando per la prima volta la musica jazz all’interno e permettendo a migliaia di visitatori, turisti ed appassionati del genere di conoscere la storia millenaria del castello legata a filo diretto con i luoghi descritti nell’Ulisse da Omero. Il festival coinvolge inoltre luoghi di Scilla marina, Scilla alta ed il borgo di Chianalea, la Venezia del Sud (uno fra i più belli d’Italia, caratteristico per la sua storia e per la sua posizione subito a ridosso del mare). SJF ogni anno sceglie un tema da porre all’attenzione nazionale e anche nell’edizione 2021 sarà riconosciuto a livello nazionale ed internazionale come piccolo patrimonio immateriale da sostenere e far crescere negli anni. Il festival, nonostante la giovane età, riscontra eccellenti pareri dagli addetti ai lavori e da grandi artisti del jazz ed dell’arte; annovera a se molti amici del jazz, come Roccella jazz, Peperoncino Jazz, Ground music Festival, Museo MIIT, Italia Arte (magazine), Laruffa Editore, Javier Girotto, Nicola Sergio, Aldo Vigorito, Fabrizio Bosso, Sunset&Sunside -Parigi, il club “La sosta” di Villa San Giovanni e tantissimi altri. Questi riconoscimenti (tecnici – organizzativi – artistici) hanno permesso alla direzione artistica di riscontrare che l’ambizioso e difficile percorso intrapreso sta portando verso i risultati sperati.
IL COMITATO SCIENTIFICO. Le valutazioni del Comitato scientifico del Museo MIIT saranno inappellabili e motivate da Storici dell’Arte, Critici d’Arte, Giornalisti, Galleristi, Economisti, facenti parte della Redazione della rivista e confermate dall’editore di “Italia Arte”.
Guido Folco. Presidente Editore-Direttore-Fondatore del mensile internazionale “Italia Arte”. Direttore, Fondatore e Curatore del Museo MIIT di Torino. Presidente Galleria Folco. Giornalista professionista. Storico e Critico d’arte. Responsabile Culturale Aspim Europa. Defensor de Bens Culturais Instituto de Recuperaçao do Patrimônio Histórico no Estato de São Paolo do Brasil. Presidente Centro Studi Movimento Artistico Aldilà. Membro del Comitato d’Onore della Triennale d’Arte di Venezia di Palazzo Albrizzi Capello e della BIAC Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Potenza. Collaboratore Scilla Jazz Festival: Curatore di ‘Viaggi. Rassegna internazionale d’arte contemporanea del Mediterraneo’. Riconoscimento Visto Culturale del Museums Department Dubai Culture & Arts Authority.
Sergio Gomez Direttore e Curatore della 33Contemporary Gallery e Curatore della Zhou Brothers Art Center Foundation di Chicago, Direttore Art NXT Level®
Luigi Vigna Restauratore Conservatore Direttore Coordinatore MIBACT, Docente di discipline inerenti il restauro, Università Degli Studi di Torino, Università Degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, Opificio Delle Pietre Dure e SAFS di Firenze, Fondatore con Luca Givan del Movimento Artistico Virtualismomaterico. Riconoscimento Visto Culturale del Museums Department Dubai Culture & Arts Authority.
Elvira D’Amicone Già direzione ex- Soprintendenza al Museo delle Antichità egizie di Torino, Docente di “Materiali dell’arte egizia e loro conservazione”- Università di Torino, Archeologa, Egittologa.
Natalia Folco Giornalista, Restauratrice, Gallerista.
Akim Graff Curatore e artista – Los Angeles
Beppe Simonetti Gallerista in Boston
Cristian Zoppini International Art Curator
Maria Elena Ritorto, Artista, Designer
Paolo Turati Curatore, collezionista ed esperto di Finanza e Aste internazionali. Economista. Docente presso la Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi dell’Università degli Studi di Torino, Presidente Tactica, Giornalista, Curatore, collezionista ed esperto di Finanza e Aste internazionali. Economista. Docente presso la Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi dellUniversità degli Studi di Torino, Presidente Tactica, Giornalista.
Aurela Cuku Direttrice e Curatrice Artissima Art Gallery Dubai. Riconoscimento Visto Culturale del Museums Department Dubai Culture & Arts Authority.
“FIMAC’21. FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL MEDITERRANEO DI ARTE CONTEMPORANEA”
MOSTRA COLLETTIVA ED ESPOSIZIONI PERSONALI DI LUCIANO BONETTI – FEDERICA BERTINO – MARIA PIA GIACOMINI
CASTELLO RUFFO DI SCILLA
DAL 2 AL 17 AGOSTO 2021
INAUGURAZIONE: LUNEDI’ 2 AGOSTO DALLE ORE 18.00
ORARI: 10.30-12.30 e 15.30-19.00
INFO: ITALIA ARTE – MUSEO MIIT CORSO CAIROLI 4 – TORINO
TEL. 011.8129776 – 334.3135903 – WWW.ITALIA-ARTE.IT – WWW.MUSEOMIIT.IT – INFO@ITALIAARTE.IT – INFO@MUSEOMIIT.IT
INGRESSO LIBERO
CON LA COLLABORAZIONE E IL PATROCINIO GRATUITO DI:
Città di Scilla – Scilla Jazz Festival – Be-Art – Associazione Culturale Galleria Folco – Museo MIIT - Torino
MEDIA PARTNERS:
Italia Arte – Traspi.Net – Notizie in un Click – Aspim Europa
PARTNERS TECNICI:
Reale Mutua
Italia Arte, Museo MIIT e Associazione culturale Galleria Folco curano e organizzano, in collaborazione con l’Associazione Be-Art di Francesco Barillà, la Città di Scilla e il Scilla Jazz Festival l’esposizione internazionale “FIMAC’21. FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL MEDITERRANEO DI ARTE CONTEMPORANEA”
La rassegna rappresenta quindi un appuntamento importante e istituzionale per la valorizzazione dell’arte contemporanea in un contesto storico, artistico, archeologico, culturale e sociale importante come il Bacino del Mediterraneo. Come luogo simbolo di tale contesto è stata scelta, per l’edizione 2021, la Calabria e il Castello Ruffo di Scilla, CHE FA PARTE DEI LUOGHI DEL CUORE FAI Fondo per l’Ambiente Italiano e sbocco naturale sul mare di altre numerose regioni italiane che hanno da sempre dialogato con essa dal punto di vista culturale, sociale, storico, ma anche, in ogni tempo e ancora oggi, luogo di contatto, di passaggio e di partenza verso terre più o meno lontane del Mediterraneo.
La mostra va ad arricchire la già straordinaria rassegna di musica Jazz presente in città, il Scilla Jazz Festival, curato dall’Associazione Be-Art con la collaborazione di importanti enti pubblici e privati e divenuto in breve tempo evento internazionale di rilievo assoluto, grazie alla partecipazione di musicisti prestigiosi provenienti dall’Italia e dall’estero.
LA VOCAZIONE INTERNAZIONALE DEL PROGETTO
Italia Arte, Museo MIIT e Associazione Culturale Galleria Folco da quasi trent’anni operano in sinergia per la valorizzazione dell’arte moderna e contemporanea italiana e internazionale, nell’ottica di progetti che vedono coinvolti spazi espositivi istituzionali, come musei e fondazioni, centri per l’arte contemporanea, università, biblioteche, scuole, accademie, gallerie pubbliche e private, Istituti italiani di cultura nel mondo, ambasciate, consolati italiani e stranieri.
Attraverso la pubblicazione del mensile bilingue “Italia Arte”, scambi internazionali di artisti provenienti da molti Paesi stranieri, collaborazioni tra curatori di musei e fondazioni, il nostro gruppo, che si avvale di giornalisti, storici dell’arte, comunicatori, esperti di marketing, cura, organizza e promuove attraverso i principali media la realtà di un’arte internazionale a 360 gradi, dalla pittura al design, dalla fotografia alla scultura, dalla videoarte alla computer art.
Espongono: Ricardo Asensio – Francesco Barillà – Federica Bertino – Luciano Bonetti – Silvana Cesario – Naty Lorella CHiapparini – Giovanni Di Ceglie – Angela Esposito ‘Aster’ – Giuseppe Farruggello – Enrico Frusciante – Giuliana Maddalena Fusari – Maria Pia Giacomini – Fadilja Kajosevic – Lei Tong – Linwei Li – Oscar Piovosi – Maria Elena Ritorto – Rosaba Ruzzier – Antonio Saporito – E. Sirio – Josefina Temìn – Marilena Visini – Francesca Witzmann – Xing Liye
In mostra anche le personali di Federica Bertino – Luciano Bonetti – Maria Pia Giacomini
LUCIANO BONETTI
SERIE: LA FINESTRA SUL TEMPO e VICINE LONTANANZE

Nella nuova serie di opere di Luciano Bonetti, ‘Vicine lontananze’, Il tempo del lockdown è un tempo sospeso, silente, assente e in questa metafisica dell’essere, in cui anche lo spazio si trasforma e si racchiude entro nuovi, domestici confini, Luciano Bonetti individua l’essenza della vita. Emblematica la non presenza dell’uomo a cui fa da contrappunto la presenza della natura. L’albero, elemento totemico e sacrale per eccellenza, diventa metafora dell’esistenza, oasi di speranza per un’umanità ferita. Le vicine lontananze scandiscono e ritmano un orizzonte nuovo, osservato come da una finestra aperta sul mondo, ortus conclusus in cui uomo e artista si rifugiano dalle brutture del mondo, aspirando alla propria e altri salvezza. Il reale diventa irreale, ciò che ci circondava fino al momento immediatamente precedente assume forme diverse, inaspettate e la solitudine si trasforma in riflessione. Pensiero sul passato, sull’oggi e sul domani, su un inevitabile ritorno alla purezza della natura, unico baluardo ancora esistente tra noi e la distruzione. Anche lo spazio pittorico, suddiviso in ambienti e ‘stanze’ della memoria e della quotidianità, racconta un’esperienza profondamente introspettiva, in cui il subconscio assume valenza primaria, mettendo a nudo l’anima dell’artista, il suo sguardo sul mondo senza filtri e infingimenti. Tecnica e idea si fondono mirabilmente e Luciano Bonetti si rinnova, come pure la sua arte, verso orizzonti intimi, ma universali.

Nella serie ‘La Finestra sul tempo’ l’autore ripercorre con originale sensibilità e personalità temi basilari della grande pittura antica e moderna. Il rapporto tra uomo, spazio e tempo ha trovato nella sensibilità di alcuni grandi maestri della metafisica uno spunto e uno stimolo creativo che li ha condotti oltre la raffigurazione della realtà. Luciano Bonetti, con questi nuovi lavori incentrati sulle variabili costanti di spazio, forma e colore, elementi fondanti della grande pittura dal ‘400 in avanti, trova una sintesi espressiva e visionaria tra sperimentazione e tradizione. L’arte è come un viaggio alla scoperta di se stessi e del mondo e in questo inaspettato approccio stilistico e concettuale di Luciano Bonetti si percorre la strada della rinascita. Se nei dipinti degli anni passati, dai ‘Burocrati’ ai ‘Migranti del Mediterraneo’, alle tematiche di denuncia ecologista e sociale, l’artista ci conduceva tra le pieghe e gli abissi dell’alienazione e della malinconica consapevolezza di una distruzione imminente dell’uomo e della natura, di ogni valore consolidato della modernità, in questi dipinti così sintetici nella ricerca cromatica e gestuale, Bonetti ritrova il senso della speranza, di una bellezza primordiale dagli orizzonti infiniti e silenti. L’uomo scompare, solo all’apparenza, in questi paesaggi dell’anima e del mondo realizzati su carte applicata su lastre di alluminio – ulteriore elemento di distacco dalla consuetudine – e se ne ascolta il silenzio, quella mancanza di umori e rumori che caratterizzavano i precedenti lavori dell’autore. E’ però presente attraverso questi muri scrostati bruciati dal sole, questi colori sgargianti o notturni che narrano di primordiali presenze sulla Terra. La serie ‘Finestra sul tempo’ Nei suoi ‘deserti’ cromatici l’infinito assume valenza di idea salvifica, unica prospettiva di redenzione che resta all’umanità. La serie, iniziata ormai da un paio d’anni, coprendo un arco temporale tra il 2019 e il 2020, può anche essere letta come visionaria anticipatrice dei nuovi scenari drammatici e sconvolgenti vissuti dal pianeta e dalla nostra inarrestabile società dei consumi. Se il 2020 sarà ricordato come l’anno della pandemia mondiale, le nuove opere di Luciano Bonetti ne testimoniano l’assoluta unicità, fatta di spazi vuoti e immensi, come le periferie urbane che precedentemente l’artista faceva vivere di mille personaggi o come quei mari burrascosi e drammatici che hanno riempito le cronache contemporanee, riscoperti poi disabitati. La nuova stagione di Luciano Bonetti riparte quindi dalla purezza dell’uomo e della natura, quasi a voler imporre questa legge universale, una rivincita sull’Essere, cieco e inadeguato. Procedendo oltre lo sguardo ironico e disincantato sui mali del tempo Bonetti ci svela quindi un altro aspetto della sua anima, quello più nascosto e segreto, in cui passione e rigore si fondono all’unisono.
La ‘Finestra sul tempo’ permette di osservare il mondo attraverso un velo, quasi icona contemporanea, per declinare la condizione dell’uomo moderno. Nei ricordi di viaggio dell’artista una tenda beduina diventa sintesi cromatica e segnica di un orizzonte inventato, di un confine visivo e mentale, ma anche primordiale graffito espressivo del desiderio di rendere arte la quotidianità, la bellezza e semplicità della natura e del mondo.La geometrica ed essenziale composizione spaziale, mai definita nelle molte sfumature, ma libera e tonale, il suo desiderio di condurre il nostro sguardo oltre quella linea che separa il vissuto dall’ignoto, trasformano questi dipinti in spartiti, dove il ritmo ancestrale suona la melodia del colore. Luciano Bonetti ascolta il pulsare della Terra e in una metamorfosi ideale ne muta il suono in luce e vibrazione. Le Finestre sul tempo di Luciano Bonetti sono labili confini tra orizzonti interiori, tra la memoria e il presente che diventa sogno. Il ricordo del viaggio, lo scorrere veloce di immagini che si accavallano nella memoria e si fissano indelebili nell’esistenza, i colori sovrapposti di pitture antiche su muri, portoni, finestre, raccontano il susseguirsi di stagioni e civiltà, alla cui origine ritorna comunque sempre l’Uomo, con tutto il suo vissuto. Luciano Bonetti osserva, con la sua visione insieme attenta, pungente e romantica che nella solitudine dell’uomo gli consente di trovare l’essenza della vita, le piccole piacevolezze, i profondi disincanti, i grandi drammi. Lo sfaldamento dei contorni, le colature di smalti sui pannelli lucidi di alluminio, lo sciogliersi di un colore nell’altro sembrano indicare quella perdita del dettaglio che il tempo provoca negli anni, facendo emergere i momenti e le emozioni salienti della vita, quell’immagine che resta impressa per sempre, come un profumo o un ritmo ancestrale innato nel nostro essere. A volte il pigmento diventa solo un leggero pulviscolo, rarefatto come un momento che fugge, come una traccia lasciata su un muro e la presenza dell’uomo diventa una costante, seppur silente e concettuale, nelle opere di Bonetti, che si ritrova in questi specchi riflettenti e cromatici, in queste finestre chiuse su mondi quotidiani e veri, autentici e introspettivi, come la sua pittura.
FEDERICA BERTINO
SERIE: ‘IN FONDO AL MARE’ E ALTRE VISIONI

Una serie tutta dedicata al mare: Federica Bertino libera fantasia e gestualità e si immerge nel mito e nel contemporaneo per raccontarci la sua visione fantastica abitata da sirene, meduse, mostri marini. Le sue opere vanno però oltre l’apparente figurazione perchè nel colore e nel segno si ritrova una primordiale innocenza dell’istinto, quella purezza che solo la natura riesce a trasmetterci con forza e chiarezza. Nel rapporto uomo-natura Federica Bertino ritrova l’originalità e la peculiarità della specie, atavica simbiosi troppo spesso violentata nella società contemporanea. Arte come denuncia, provocazione, ma anche come sogno e speranza per un Eden perduto, ma più che mai desiderato. Nell’indefinitezza del colore, delle forme,
nell’abbacinante riverbero della luce Bertino modella la sua onirica e personalissima visione del mondo. Nella sua arte, i desideri più o meno svelati di Federica Bertino spaziano dalla ricerca interiore a quella della libertà dello spirito e tale orizzonte espressivo è immediatamente percepibile. La prima per l’intensità che caratterizza la pennellata, divenendo immagine emozionale, a volte riflessiva e intima, istintiva; la seconda grazie all’impulso sempre nuovo del segno, che crea forme immaginate, evocative, oltre i confini della realtà. E’ questa che muove in ogni caso l’arte di Federica Bertino, che la rende viva e attuale, quasi un reportage sulla società contemporanea, trafitta dal dolore e al contempo capace di sorprendenti positività, oppure sognante, lieve, fanciullesca, a svelare il lato più innocente dell’Uomo, della natura, degli animali. I suoi dipinti sono come racconti, favole narrate con poesia e leggerezza o con drammatica veemenza stilistica, sempre attenta a perlustrare le pieghe recondite dell’esistenza. Una pittura che è speranza, messaggio di pace e bellezza. In questa mostra al Museo MIIT di Torino si possono ammirare fotografie, acquerelli, dipinti di grandi dimensioni dedicati a varie tematiche, dalla guerra agli affetti più intimi, dai reportages di viaggi alla spiritualità. Le opere di Federica Bertino spaziano quindi per tecnica e tematica in ogni sfera del sentire umano, trasmettendo gioia e riflessione grazie ad un uso del colore e del segno altamente evocativo.
BIOGRAFIA DI FEDERICA BERTINO
Federica Bertino è nata a Torino il 25 giugno 1947. Si occupa di disegno, fotografia e pittura dal 1970. Ha realizzato dei testi grafici tra cui Genesis per la collana Il giro del sole, edizioni Mazzotta, a cura di Janus e Tempo segreto della collana DisegnoDiverso, edizioni Gribaudo, a cura di Paola Gribaudo.
I suoi disegni sono stati pubblicati sulle riviste The New York Review of Books, Tuttolibri de La Stampa, Noi Donne, Le donne ridono e Radure (Quaderno di materiale psichico), e sulla collana di libri Minima Poetica de Il Salotto, Galleria d’Arte di Como. La sua raccolta Disegni per Nives 2009 ha vinto il primo premio del pubblico a Grafò 2010.
Come fotografa è stata presente: A Parigi al Palais de Tokyo, con Le Centre National de la Photographie; A Montpellier durante Les Journées de la Photo; A Nizza durante Le Septembre de la Photo; A Focales ’98, nell’ambito del Festival International de la Photographie; In Germania, al Photo Art di Heidelberg; A Torino, alla IV e V Biennale Internazionale di Fotografia; Ed ha collaborato ai Cahiers del Museo della Montagna di Torino.
Sue fotografie, pitture e disegni sono depositati in raccolte e collezioni presso Musei e Fondazioni nazionali ed internazionali. Come pittrice sono state numerose le sue esposizioni in spazi pubblici e privati, sia in Italia che all’estero, tra le quali: A New York, presso la Saphira & Ventura Gallery , la Agora Gallery e presso la scuola Guglielmo Marconi in occasione della Long Island Art Fair; A Stoccolma, presso la Gallery of Contemporary Art; a Bruges presso il Museo Oud Sint-Jan; a Stoccarda presso l’Istituto Italiano di Cultura e in molte altre sedi istituzionali.
MARIA PIA GIACOMINI
PITTURA COME SENTIMENTO
Una pittura classica, genuina come quella che ha caratterizzato la grande stagione artistica ottocentesca
in cui la natura diventa protagonista. Maria Pia Giacomini ritrova nella tradizione il senso dell’autentica
pittura, misurata nei toni e nei colori, dall’impianto in questo caso naif, un po’ sognante, non intaccata
dalle mode, pura nella sua semplicità di uno sguardo incantato rivolto all’infanzia e alla giovinezza. Un’arte libera, espressiva, in cui i cromatismi e il segno diventano la costante interpretativa del mondo dell’infanzia, di quel sogno chiamato giovinezza che l’artista ricorda in ogni pennellata. Arte come sublimazione del ricordo e della memoria, ma anche come speranza per ritrovare la pace di un tempo, la bellezza del mondo. La natura e i luoghi che hanno visto crescere l’artista diventano documenti sociali e pittorici di un tempo che non sarà mai perduto, perchè sempre vivo nei pensieri dell’autrice e nei suoi dipinti.
DATI DELLA MOSTRA:
“FIMAC’21. FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL MEDITERRANEO DI ARTE CONTEMPORANEA”
MOSTRA COLLETTIVA ED ESPOSIZIONI PERSONALI DI LUCIANO BONETTI – FEDERICA BERTINO
CASTELLO RUFFO DI SCILLA
DAL 2 al 17 AGOSTO 2021
INAUGURAZIONE: LUNEDI’ 2 AGOSTO 2021 DALLE ORE 19.00
ORARI: 9.30-12.30 e 15.30 alle 18. 30
MUSEO MIIT CORSO CAIROLI 4 – TORINO
TEL. 011.8129776 – 334.3135903 – WWW.MUSEOMIIT.IT – INFO@MUSEOMIIT.IT
INGRESSO LIBERO
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