‘LA PITTURA DI MARIO STEFANO: LA CULTURA POP TRA MITO E BELLEZZA’

L’arte di Mario Stefano, complessa e simbolica, esprime una cifra stilistica irriverente e ironica verso la storia dell’arte, promuovendo attraverso l’inserimento di oggetti di “rottura” una ricerca personale di senso della poetica pittorica che ruota attorno alle figure mitologiche di Guernica.
Una commistione tra classicismo, realismo, surrealismo e simbolismo.
Mario Stefano, sovente, accomuna capolavori del passato a fenomeni del nostro tempo; flussi di coscienza pittorici in cui tanti simboli, apparentemente distanti tra loro, si riannodano, al di là dell’aspetto estetico. Un approccio libero e disincantato all’arte contemporanea, in bilico tra drammaticità e ironia, un “surrealismo del quotidiano”.
Salvador Dalì sosteneva che ogni bravo artista deve far di tutto per screditare la realtà e sistematizzare la confusione. Così facendo si vive in un mondo surreale. Nelle opere di Mario Stefano, con atmosfere sospese tra realtà e fiction, avviene un cortocircuito spazio temporale. Negli scenari si incontrano cose, fatti e personaggi che cronologicamente non sono in linea.
I suoi dipinti rappresentano realtà spiazzanti, ma insieme intime. I soggetti distanti e iconograficamente diversissimi, presenti sulla tela, prima disorientano e subito dopo funzionano: una pittura esuberante, carica di evocazioni e citazioni, eppure fortemente spirituale. Le sue visioni surreali contrastano con il realismo della rappresentazione e rompono definitivamente quel confine tra realtà e fiction già messa in crisi dalla civiltà della rete.
Una pittura così iconica e icastica che dá luogo ad una sublime poetica di segni, forme e colori, una disposizione di elementi sparsi, apparentemente disgiuntiva, un cerchio magico di universi visivi eterogenei evocati con tanta perentoria intensità, sostenuta da un’eccezionale forza e invenzione di stesura, una pittura dove il valore si sostanzia in pura poesia di visione, dando origine così ad una delle più affascinanti e suggestive avventure pittoriche del nostro tempo.
-Giovanni Mastropietro, docente di estetica, filosofo italiano e storico dell’arte-



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