‘TORINO CONTEMPORANEA’ – MUSEO MIIT 23 NOVEMBRE-16 DICEMBRE 2023
E’ stata inaugurata il 23 Novembre la mostra ‘Torino contemporanea’, organizzata dal Museo MIIT di Torino e curata in occasione del mese dell’arte contemporanea. In mostra le personali di Leo Giampaolo, Kuris-Akis, Anna Rota Milani e una selezione di autori italiani e stranieri contemporanei che dialogano con linguaggi e stili diversi, ma molto suggestivi ed efficaci, sviluppando ognuno con le proprie idee la loro visione dell’arte di oggi, attraverso ricerche e sperimentazioni creative.
La personale di Leo Giampaolo ‘Fiori perduti’ si concentra sulla sua visione Pop della vita e della memoria, attraverso una scelta di opere profonde nel significato, ma estremamente godibili e vibranti nei cromatismi accesi. Il significato autentico dei lavori si esprime nei dettagli e nei simboli che abitano le opere di Leo Giampaolo, che come scrive ‘rappresentano Fiori, già dispersi nel cielo, poi preservati in una prigione platonica come esemplari florilegi dei nostri valori perduti che, disfacendosi, vanno a combinarsi in un infinito senza ordine’.
La personale di Kuris-Akis si muove invece intorno all’idea di esprimere e comunicare i moti del cuore e dell’anima dell’artista, trasmettendoli all’osservatore con diretta e potente espressione. La società, con tutte le sue ingiustizie, la spiritualità e l’afflato verso il divino e l’eterno, la denuncia dei mali del mondo sono solo alcuni dei temi sviluppati da Kuris-Akis con una pittura concettuale fortemente simbolica che attinge dal mito e dal contemporaneo con una forza iconografica di alta suggestione. I suoi personaggi fantastici, le sue figure ancestrali altro non sono che l’incarnazione, come per gli antichi, delle nostre paure e dei nostri tormenti, della parte più oscura di noi che però, nell’arte di Kuris-Akis, lascia spazio alla speranza e all’ironia che esorcizzano l’oscuro.
La personale di Anna Rota Milani è incentrata sulla serie di opere dedicata alle ‘Città vuote’, metafisiche e dinamiche rappresentazioni metaforiche della solitudine dell’uomo e della sua perenne ricerca di identità. La città diventa palcoscenico silente dello scorrere inesorabile del tempo, spazio mentale in cui l’Essere nasce, vive, lavora, esiste immerso nel vortice del tempo. La città vuota assume i contorni delle ‘città invisibili’ di Italo Calvino, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita, osservate come sotto una lente di ingrandimento che mette a fuoco la ‘crisi della vita urbana’, quasi un sogno, come le definì lo scrittore, che nasce dal cuore delle città invivibili’. Le città di Anna Rota Milani sono però anche ricordo e memoria di viaggi e scoperte, proprio come il racconto di un viaggiatore (ritorna il topos letterario del Marco Polo calviniano e di tanta parte della letteratura di ogni tempo) e l’artista ne evidenzia con la pennellata rapida, il segno deciso, la tendenza al monocromo, l’essenzialità delle linee prospettiche e degli spazi.
La mostra prosegue con la collettiva di artisti italiani e internazionali che presenta le opere di diversi autori: Aase-Hilde Brekke, impegnata nella ricerca spirituale buddhista, presenta una xilografia su tavola che riprende le tamatiche e i simboli della sua fede. Francesca Coccurello, Silvia de Franceschi, Maria Laura Olivieri, Mauro Russo e Vincenza Spiridione sono artisti seguiti dalla Galleria Gregorio VII di Roma, con cui il Museo MIIT collabora da tempo: Francesca Coccurello esprime, nelle opere che raffigurano radici contorte non soltanto il suo amore per gli elementi naturali, per la loro continua metamorfosi e trasformazione, ma anche il concetto intrinseco delle origini dell’uomo, in particolare le condizioni delle donne africane e non solo, simbolo di resistenza e fatica dignitosa del vivere. Silvia De Franceschi dipinge en-plein-air i paesaggi che le suscitano emozione, fortemente dinamici e contrastati nelle pennellate, sempre terse, pure nel colore, a trasmettere un’idea di bellezza e di speranza, simboliche e rarefatte fino al punto di suggerire solamente il soggetto, lasciando allo spirito, più che all’occhio, il gusto di goderne appieno la luce. Maria Laura Olivieri conduce una ricerca basata sullo studio della figura e sul dinamismo del segno e della pennellata che diventano strumenti di intima indagine psicologica. Rappresenta quindi l’aspetto nascosto di ognuno, quello che esprime la vera essenza dell’Essere, pur essendo spesso celato e complesso. a reprimere , forse perché è la parte più sgradevole e meno patinata di noi stessi, ma anche quella più vera. Mauro Russo e la sua pittura impressionista raccontano paesaggi e vedute naturali con vivacità espressiva e rapidità di sintesi gestuale, sempre ritmata tra accostamenti di colori puri che conferiscono alle opere verità e vitalità. L’effetto ottico crea profondità e prospettiva, contrasti pulsanti di energia e di luce. Vincenza Spiridione esprime la sua arte con una visione tra il figurativo e l’astratto, sempre concettuale e simbolica nella definizione del tema. Pittrice e scultrice, Spiridione osserva il mondo e ne sintetizza l’essenza plasmando la materia, dall’argilla al gesso, dalla pietra al bronzo, fino al plexiglass, al polistirolo, al poliuretano, creando sculture dal messaggio informale, ma sempre riconoscibile nella figurazione. In pittura dà vita a forme e colori modulati che raccontano storie, figure, momenti, denunciando i mali del mondo e del nostro tempo. Claudio Bellini si esprime con oggetti in resina di design e di arredamento, dalle scacchiere alle piramidi che racchiudono piccoli universi vegetali come composizioni di fiori e di erbe, oppure oggetti della memoria che concettualmente scandiscono il tempo, come gli orologi immersi nella resina, bloccati per sempre a testimoniare un momento, dai simboli alchemici agli oggetti di moda, come i farfallini che possono donare un tocco di originalità ad ogni vestito. La sua arte è orientata al quotidiano, all’utilizzo gioioso e giocoso del manufatto, che acquista così, con leggerezza, una valenza profonda di arte, eleganza e bellezza. Federica Bertino, dalla pittura istintiva e gestuale, non persegue tematiche specifiche, se non la sua sete di libertà e di giustizia, che le permette di raccontare le sue e le altrui emozioni con una pittura veemente e gestuale, fantastica e onirica che dall’idea giunge allo spirito con potente forza concettuale. Patrizia Caffaratti dona ad ogni soggetto l’essenza della sua anima, sempre alla ricerca del bello e dell’emozione, di una esistenza da vivere con dinamismo e felicità e la pittura ne testimonia la freschezza ideale e dell’anima. Secondo Capra realizza opere in vari materiali, a volte di recupero, come legno, ferro, plastiche, ma anche tele e opere su altri supporti tradizionali e la sua arte è spesso orientata al mondo naturale, ad archetipi culturali, come l’albero, simbolo di elevazione spirituale e di forza. Sergio Cavallerin presenta alcune raffinatissime estroflessioni su tela, sintetiche e concettuali. Dalla fotografia al fumetto, dai polimeri all’arte dell’illustrazione, dall’arte dinamica alla Pop Art, Cavallerin indaga l’universo artistico a 360 gradi, tra stili, linguaggi, alfabeti ancestrali e contemporanee rappresentazioni dell’Io. Sempre orientato all’indagine sull’Uomo e sul mondo, sulla società e sulla contemporaneità, Cavallerin gioca con l’arte con rigorosa visione stilistica e coerente percorso espressivo, pur nella varietà delle materie trattate. Ironia, fantasia, geometrismo, ricerca e sperimentazione dell’assoluto e di uno spazio ‘mentale’ sono solo alcune delle caratteristiche della sua arte, sempre all’avanguardia nella definizione dell’idea. Giorgio Cestari è maestro maturo e risolto nella sua espressione del mondo, sempre condotta con veemente gestualità pittorica e potenza cromatica. I suoi dipinti dalla tecnica tradizionale, ma sempre nuova nel dinamismo e nella composizione originale e inaspettata, trasmettono emozione vibrante nella luce e nel segno istintivo. La natura, la visione dal vero, la freschezza dell’istante colto con maestrìa e sensibilità diventano la cifra stilistica e inconfondibile di Cestari, attento a cogliere il momento e lo spazio che definiscono una storia. Ettore Della Savina ha al suo attivo centinaia di mostre e di presenze ai massimi livelli istituzionali e la sua arte è ormai una pietra miliare della cultura torinese e non solo. Antesignano di tecniche pittoriche e di elaborazioni sperimentali, Della Savina esprime la genialità che ha caratterizzato tutta la seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri, trattando tecniche e stili diversi, dalla pittura tradizionale alle ricerche di vedeoarte. Giuseppe Firera presenta un pastello su carta pastelmat, astratto e definito nelle forme e nei volumi, quasi una scultura in pittura dal sapore spazialista e optical, altamente suggestivo e coinvolgente nella sua impostazione tecnica e cromatica. Il monocromo, bianco e nero, fa risaltare il contrasto, anche elemento simbolico delle catene, ‘Chains’ il titolo dell’opera’ che costringono e liberano al contempo l’essenza di ognuno. Enzo Forgione, vincitore del Premio Trieste 2023, presenta i suoi lavori dedicati alle orchidee, fiori come elementi simbolici, tra iperrealismo e astrazione dall’elegante armonia cromatica, sapientemente calibrati nelle trasparenze tonali e nelle composizioni complesse. Jessica Gabbai Poliakoff con i suoi lavori geometrici, alfabeti contemporanei dai cromatismi accesi e definiti, è artista eclettica che si occupa di pittura, ceramica, design, moda, dal linguaggio contemporaneo basato sullo studio delle forme e dei colori. Vito Garofalo e le sue ‘Anime’ dai mille volti, dalle mille sfaccettature tutte da scoprire, indagare, amare, sta percorrendo una strada pittorica e artistica incentrata sull’espressività e sul sentire intimo delle emozioni. Maria Pia Giacomini, presente con una selezione di alcune opere figurative dal sapore fauve, è artista tradizionale e, proprio per questo, molto valida nel saper trasmettere le emozioni del momento con una pittura en-plein-air. Proseguono l’esposizione i lavori di Fonachi, sempre elegante e raffinata nella sintesi segnica e cromatica dei suoi paesaggi immaginati, Santina Portelli, a cui è dedicato un omaggio per ricordarne l’energia vitale, artistica, umana attraverso le sue pitture inconfondibili per atmosfere e poesia, Maria Elena Ritorto, presente con due lavori dal forte impatto coloristico e tonale, tra il figurativo e l’astratto, realizzati con una pittura materica e incisiva, Massimo Ricchiuto, maestro indiscusso dell’arte contemporanea nel panorama italiano e non solo, che in mostra presentauna composizione complessa e materica, ricca di cromatismi accesi e di profondi contrasti. Resine, stucchi, pigmenti, assemblaggi di materiali diversi abitano le tele trasmettendo all’osservatore l’essenza dell’anima dell’artista in un rimando psicologico ed emotivo dal forte impatto. Nei suoi lavori il colore, il segno, i tagli di luce che si creano naturalmente con i giochi dei chiaroscuri diventano metafora delle infinite sfaccettature dell’esistenza e dello spirito. Anche Cesare Savani ama raccontare il mondo attraverso un’arte polimaterica, realizzata con oggetti ed elementi naturali di recupero, pittosculture intense nei colori e nella complessità delle composizioni. L’artista lascia al pubblico il compito e il piacere di dare un eventuale significato alle opere, ma ne suggerisce a volte il significato più profondo, come in quest’opera dal titolo emblematico: ‘Genetika’, giocata sulla contestuale fusione e dissoluzione delle forme. Una ricerca artistica indipendente, quella di Marco Wilme, onirica e psicologica al contempo, simbolica e metafisica nell’indefinita strutturazione dello spazio. Nell’astrazione delle immagini Marco Wilme ritrova l’energia creativa che si esprime nelle infinite sfumature dell’olio, nelle velature attente e profonde, nell’intima ricerca di una luce personale, che diventa espressione universale. L’arte di Marco Wilme vive e palpita delle sue emozioni.
MUSEO MIIT – C.so Cairoli 4 – Torino
“TORINO CONTEMPORANEA”
“MOSTRE PERSONALI DI ANNA ROTA MILANI, KURIS-AKIS, LEO GIAMPAOLO”
DOPPIA INAUGURAZIONE: Giovedì 23 Novembre dalle ore 18.00 e Giovedì 30 Novembre dalle ore 18.00
ORARI MOSTRA: DAL MARTEDI’ AL SABATO 15.30-19.30; oppure su appuntamento per visite guidate, gruppi, scolaresche
MUSEO MIIT – CORSO CAIROLI 4 TORINO – TEL. +39 011.8129776 – 334.3135903WWW.ITALIA-ARTE.IT – INFO@ITALIAARTE.IT – WW.MUSEOMIIT.IT
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