GRACIELA ELIZALDE
BIOGRAFIA
Graciela Elizalde è nata a Buenos Aires, in Argentina. Diplomata presso la Scuola Nazionale di Belle Arti “Prilidiano Pueyrredón”. Lavora in pubblicità. Designer. Insegnante di Liceo e formazione tecnica. Ha tenuto corsi presso il Museo delle Arti Plastiche “Eduardo Sivori” e presso la Casa Museo “Rogelio Yrurtia”. Partecipa agli atelier: Delia Cugat – Regina Koschashian – Clelia Speroni – Ary Brizzi. Espone opere dal 1996. Ha parteicato a diverse mostre individuali e saloni di mostre collettive. Ha vinto numerosi premi e menzioni. Effetua mostre in Argentina e in Italia. Le sue opere sono presenti in collezioni a Milano, Londra, Roma e Buenos Aires.
TESTO CRITICO
Graciela Elizalde “Una raflìnata pittrice argentina in viaggio tra le forme geometriche e la sensualità del colore”
La pittrice Graciela Elizalde è nata a Buenos Aires (Argentina), dove si diploma presso la Scuola Nazionale delle Arti “Prilidiano Pueyrredon”. Fin da bambina rimane affascinata dalle bellezze naturali della sua amata terra, dove le immagini della storia dell’uomo conservano ancora le tracce dell’evoluzione darviniana. Un evoluzionismo scientifico, una dottrina naturalistica fondata sulla concezione che l’universo è costituito dal continuo processo di sviluppo naturale della materia, delle forme e sul principio dell’evoluzione della specie.( Darwin).
Il suo è un ricordo visivo che costituisce la prima manifestazione artistica Della propria vita, ovvero una reminiscenza sulla quale costruire le figure e le forme geometriche del futuro percorso pittorico. Questa è stata la prima considerazione che ho fatto osservando le sue opere esposte in Roma- “Palazzo Margutta”, nella primavera del 2011.
Una mostra personale raccontata in urfatmosfera sacrale, percorsa nei “tessuti stretti” della sua tavolozza, priva di sconfinamenti o eccedenze, in cui le lunghe e lineari strisce geometriche, percorrono razionahnente la superficie della tela.
Una pittura moderna-contemporanea alla quale non è facile dare una definizione precisa di arte “non oggettiva” o “concreta”, ma che la critica, più aweduta, pone nel solco del movimento artistico noto come “Astrattismo geometrico”.
Una pittura “kandinskijana”, che indica Pattitudine da parte dell”artista a schematizzare, a cogliere da un insieme di oggetti, alcuni elementi di Maggiore interesse, per riassumere l’immagine nei suoi tratti più salienti.
Più precisamente un metodo logico, ragionevole, per liberare l’arte da ogni evento accidentale, con l’obiettivo di creare un mondo di forme pure e assolute. Un professore dell’Accademia delle Belle Arti di Brera-Milano, lo definiva con un espressione contradditoria: “Astratto concreto”. Sono fermamente convinto che il docente meneghino avesse ragione da vendere.
Dal 1996, la pittrice espone le sue opere, in Italia e in Argentina, confrontandosi con i maggiori pittori contemporanei, che l’ avviano ad una più attenta rilettura dell’arte moderna. Abbandonati, ora, i riferimenti classici riconducibili all’astrattismo del primo Novecento europeo, in cui erano prevalgono le proiezioni geometriche poste su piani schematici verticali, orizzontali o figure semplici e minimali, Graciela Elizalde presenta una pittura contemporanea caratterizzata da una personale libertà di espressione, dove prevalgono linee diagonali e trasversali di colore variabile, il cui percorso, privo di sconfinamenti e sfiangiature, affascina per il suo rigore esteriore.
Una severità formale, non particolarmente rigida e inflessibile, perché le fasce geometriche a forma di cunei, sezioni di triangoli o strisce lunghe, si collocano su superfici di raflìnato colore puro, con doti di vitalità e energia, conferendo all’opera figurativa di esprimere il movimento e la prontezza d’azione. La luce, invece, è quella conferita dalle variazioni tonali delle linee geometriche, oportunamente sfumate o alternate nei colori puri o binari.
Originalità pittorica che dimostra come il disegno tradizionale, in assenza di linee curve e di prospettiva, possa presentare al pubblico delle opere singolari, che per il loro valore artistico, non hanno nulla da invidiare ai dipinti figurativi o paesaggistici.
L’ìmportante nel dipinto è quella di sottolineare le capacità dell’artista, di esplorare le diverse possibilità di luce e di colore, secondo una personale interpretazione Della teoria spaziale, dell”infinito illimitato artistico.
Opere, quelle attuali, che per la loro originalità pittorica, ricordano solo vagamente l´arte concettuale del secolo scorso, in quanto la consequenzialità della tematica proposta sulla scena assume, oggi, pregi e valori diversi; vi è, tuttavia, un interesse della pittrice a coinvolgere l`opinione e la sensibilità dello spettatore.
Nel dipinto intitolato. “Espacicios” (tecnica mista su tela cm.80×80), la pittrice colloca le lunghe strisce ctmeifonni, all’ intemo di ampie figure rettangolari di colore rosso fluttuante, in modo che le fasce possano proiettarsi fi’ontalmente verso l’esterno del quadro. Una costruzione logica e coerente con la composizione, perché i disegni schematici sembrano “staccarsi” dalla superficie del quadro e proiettarsi verso l’estemo.
Al centro del quadro medesimo, al di là della dinamicità e della luce fissa, appare una sorta di prospettiva virtuale, “conquistata” per mezzo di singolari pieghi, ottenuti dall°andamento irregolare delle fasce geometriche. Una linea che non si spezza, ma che diventa un ponte teorico, tra le diverse campiture omogenee di colore puro.
Si stabiliscono, così, una serie di rapporti concordanti e seducenti, dove i piani sono rapportati alle diagonali, mentre l’ incrocio delle linee è correlato al colore.
Continui sono, infatti, i riferimenti alla tecnica, all’architettura, alla musica e alla danza e soprattutto alla poesia lirica.
Il critico d’arte argentino “Cèsar Magrini” nel descrivere la diligenza formale, la straordinaria chiarezza, la precisione e la raffinatezza del messaggio proposto, paragona i dipinti della Elizalde a dei componimenti poetici. In particolare riferisce: “I dipinti di Graciela sono come una Poesia chiusa, ma mai ostile”.
La pittrice, infatti, sa che l’origine della materia vivente è ancora un mistero, per cui tutto è da svelare”; ella è cosciente che non tutti i sogni devono essere uguali, anzi sta proprio nell’onirico e nell’inconscio, la possibilità di determinare percezioni e impressioni visive.
La pittrice Graciela Elizalde ha realizzato numerose mostre personali, in Italia e in Argentina; ha partecipato a oltre 120 esposizioni di gruppo e saloni. Ha ottenuto significativi riconoscimenti e menzioni.
Le sue opere figurano già in importanti collezioni pubbliche e private e costituiscono tmo status sociale per i collezionisti, soprattutto di genere femminile.
Roma 7 giugno 2011 Antonio Sorgente
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